Oggi vogliamo rendere omaggio ad un eccezionale architetto “il più grande architetto americano di sempre” Frank Lloyd Wright.

Proprio il 21 ottobre scorso, ricorre il 60° anniversario dell’inaugurazione del Solomon R. Guggenheim Museum o, più comunemente chiamato, museo Guggenheim di New York, creato dall’artista Wright e che porta il nome del suo committente.

Una vita movimentata come le sue opere

Nasce nel 1867 nel Wisconsin, dove frequenta la facoltà di Ingegneria che abbandona per entrare a lavorare in uno studio di architettura.

In un quartiere di Chicago, crea il suo primo progetto dando vita alla casa dove andrà a vivere con la moglie. I suoi lavori fuori dalle righe ed eccentrici riscuoto ben presto successo tra imprenditori e uomini di potere, i quali richiedono alla sua vena artistica di disegnare e mettere in piedi le proprie residenze. Ma dopo vent’anni, Wright inizia una vita sregolata, lasciando moglie e sei figli per scappare con la moglie di un cliente committente. 

Nel 1910, inoltre, il grande architetto statunitense soggiornò alle porte di Firenze, a Fiesole, dove scrive “Passeggiavamo assieme, la mano nella mano, lungo la strada che sale da Firenze all’antica cittadina, circondati lungo tutto il tragitto, alla luce del giorno, dalla vista e dal profumo delle rose.”

Degno di nota è certamente il suo viaggio in Giappone, per una prima visita nel 1905 e successivamente per un soggiorno più lungo. In questo periodo fu ricevuto dall’imperatore, circostanza molto favorevole per la sua fama e per il suo design. Infatti, acquisì alcuni elementi che riportò sulle successive opere architettoniche. Da questo connubio costruì Taliesin, l’abitazione dove andò a vivere con la nuova compagna, concepita come un tutt’uno con la collina sovrastante.

Architettura organica e design non convenzionale

Delle sue opere principali, ben 8 divennero lo scorso luglio patrimonio dell’Unesco. Queste trasmettono l’impronta decisa ed estroversa dell’artista, ne vogliamo menzionare alcune: la già citata Taliesin, casa in cui fu uccisa la sua seconda famiglia dal domestico e che fu bruciata per buona parte.
Da questa prese spunto per una successiva, nel deserto dell’Arizona, dove amava passare gli inverni e che chiamò Taliesin West.

Tra le più originali e suggestive c’è la Casa sulla Cascata (Fallingwater), costruita nel 1935, in cui natura e mano dell’uomo si fondono in maniera magistrale.

Infine, il museo Guggenheim che comportò 16 anni di lavori, avrebbe dovuto chiamarsi “Museo della pittura non oggettiva” ma per volere degli eredi prese il nome del committente successivamente alla sua stessa morte.

Solomon R. Guggenheim Museum

Uno dei simboli di New York, iconico edificio capolavoro dell’architettura contemporanea, negli appunti di Wright era nominato come Archeseum, neologismo di sua invenzione per intrecciare l’idea di architettura e di museo. 

Commissionato nel 1943, fu pensato per ospitare la collezione privata del mecenate curata dall’artista tedesca Hilla Rebay. L’inizio effettivo dei lavori, per via dell’irreperibilità dei materiali nel periodo post bellico, si ha solo nel 1957. Due anni dopo, il 21 ottobre 1959, l’inaugurazione dell’edificio a cui però Wright non ebbe modo di presiedere, in quanto morì sei mesi prima.

Situato al 1071 5th Ave, New York, sembra un enorme nastro bianco che circonda un cilindro. Le opere all’interno sono esposte lungo i muri della spirale e in stanze situate lungo il tragitto.

Furono numerose le critiche iniziali. La paura che il design architettonico avrebbe oscurato la bellezza delle opere fu accompagnata da una petizione di molti artisti che non volevano esporre al suo interno le loro opere. Altri invece, sostennero la genialità senza precedenti che crea una sinfonia ininterrotta tra le creazioni artistiche e l’edificio.

Insomma, un artista da approfondire e ammirare nelle sue tantissime opere e dal quale prendere ispirazione!

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