Il 2020 sarà senza dubbio uno di quegli anni che difficilmente dimenticheremo che sia tratti del settore dell’arredamento retail o dei tantissimi altri settori colpiti da una frenata improvvisa. Non solo per la drammaticità della crisi sanitaria che stiamo attraversando, ma anche per gli effetti economici di medio e lungo termine che a questa si accompagnano.

Molteplici e peculiari per ogni attività, tali segnali iniziano a manifestarsi con forza e tra i settori maggiormente colpiti c’è certamente quello del retail.

Il concetto di crisi non deve però, nel caso specifico, essere necessariamente associato a quello di declino. Senza sminuire la gravità del momento, bisogna tener conto del fatto che l’idea tradizionale di retail sta tramontando ormai da anni. Questo momento di difficoltà rappresenta, infatti, soltanto l’ultimo di una serie di eventi destinati a cambiare l’idea classica di vendita al dettaglio.

Cosa ci riserva il futuro del retail?

Possibili scenari per l’arredamento retail.

Considerando questi mutamenti, bisogna iniziare fin da ora a progettare la ripartenza cercando di trasformare le criticità del momento in opportunità per il futuro.
In che maniera? Adattando l’idea tradizionale di retail alle nuove esigenze. Sembra, infatti, azzardato ipotizzare la morte dei negozi fisici e, ahinoi, dell’arredamento retail. Il contatto umano che questi garantiscono è qualcosa al quale difficilmente sapremo rinunciare. I punti vendita dovranno adattarsi, sia a livello strutturale sia a livello di strategia di marketing, al nuovo contesto.

I negozi del futuro dovranno sicuramente garantire una maggior igiene, puntando su materiali facili da sanificare e su un’organizzazione degli spazi capace di garantire il distanziamento sociale. Molte attività, soprattutto nell’ambito della GDO, sembrano, in quest’ottica, voler far proprio il modello proposto da Amazon con il suo format Amazon Go, nel quale il checkout sparisce grazie alla tecnologia Just Walk Out, evitando così file e passaggio di contanti. Sempre la maggior attenzione per l’aspetto igienico potrebbe incrementare la diffusione di tecnologie già in uso in alcuni settori, come ad esempio gli Smart Mirror già adoperati in ambito cosmetico. Si tratta di dispositivi che grazie alla realtà aumentata possono far provare ai clienti qualunque prodotto, rinunciando ai poco igienici prodotti campione.

Se queste strategie sembrano essere destinate soprattutto alle grandi catene non bisogna dimenticare che questo periodo di isolamento ha portato alla riscoperta dei piccoli negozi di quartiere. Questi garantiscono un maggior contatto umano rispetto alla GDO e consentono tempi di attesa minori rispetto alle grandi catene. In questa fase, molti piccoli rivenditori, sfruttando le opportunità offerte dal web, hanno conosciuto una vera e propria rinascita.

A mutare, quindi, sarà non solo l’aspetto strutturale dei negozi ma l’idea stessa di vendita al dettaglio. Insomma l’arredamento retail sta già intravedendo una nuova era. I punti vendita non saranno più realtà statiche. Al contrario, grazie a servizi come l’home delivery e i marketplace, saranno in continuo movimento verso i clienti.

La ripartenza è arrivata. Ora sta noi la capacità di trasformarla in vera e propria rinascita.

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